GELSO DA CARTA
Broussonetia papyrifera
Un albero noto per la sua corteccia fibrosa, utilizzata tradizionalmente per la produzione di carta
La Broussonetia papyrifera , comunemente nota come gelso da carta, è una specie di albero deciduo appartenente alla famiglia delle Moraceae.
Originario dell’Asia orientale, in particolare della Cina, Giappone e Corea, è stato introdotto in molte altre regioni del mondo per le sue qualità ornamentali e pratiche.
Questo albero può raggiungere un’altezza di 10-20 metri, con una chioma larga e arrotondata. Il tronco è spesso contorto e la corteccia è grigia e fibrosa. Le foglie sono alterne, ovate o cuoriformi, con margini dentati e una superficie
ruvida. Le foglie possono variare notevolmente nella forma e nelle dimensioni, spesso sullo stesso albero.
I fiori del gelso da carta sono unisessuali, con i fiori maschili e femminili presenti su piante separate (pianta dioica). I fiori maschili sono riuniti in amenti penduli, mentre i fiori femminili formano teste globose. I frutti
sono piccole infruttescenze sferiche, arancioni o rosse, che contengono numerosi semi.
Il nome comune “gelso da carta” deriva dal tradizionale uso della sua corteccia per la produzione di carta. Nelle culture asiatiche, la fibra estratta dalla corteccia interna è stata utilizzata per secoli per produrre carta di alta qualità, conosciuta come carta washi in Giappone. Inoltre, la fibra viene utilizzata per tessuti e cordami.
La Broussonetia papyrifera è una specie pioniera, spesso trovata in aree disturbate e terreni marginali. Cresce rapidamente e può tollerare una vasta gamma di condizioni ambientali, inclusi suoli poveri e siccità. Tuttavia, in alcune regioni è considerata una specie invasiva a causa della sua capacità di diffondersi rapidamente e competere con la vegetazione locale.
Dal punto di vista ecologico, l’albero fornisce habitat e cibo per vari insetti, uccelli e mammiferi. Le sue foglie sono utilizzate come foraggio per gli animali in alcune aree.
Nonostante i suoi benefici, è importante gestire la sua diffusione per prevenire impatti negativi sugli ecosistemi locali.